La storia dei castelli in Sicilia inizia già in età bizantina quando l’espansione dell’Islam costrinse ad innalzare fortilizi contro l’avanzata araba. A loro volta gli arabi, per contrastare i tentativi di riconquista, divisi tra contese intestine “civili” e religiose, furono costretti a mantenere e rinforzare le vecchie fortificazioni ereditate dai bizantini.

Castello dei Chiaramonte Mussomeli (CL)
Castello dei Chiaramonte Mussomeli (CL)

Ma è con la conquista normanna e l’introduzione del sistema feudale che inizia l’epoca d’oro dei castelli che, tipologicamente divisi tra castelli regi e castelli feudali, danno vita con gli Altavilla prima e Federico II dopo al fenomeno dell’architettura fortificata in quello che sarà denominato Regno delle due Sicilie.

Palazzo Reale (PA) CRICD Fondo Orao
Palazzo Reale (PA) CRICD Fondo Orao

Il castello regio, sorgeva nel posto più elevato del centro abitato e fungeva da cerniera fra cinta muraria della città e la campagna circostante (come nel caso del Palazzo Reale di Palermo) o il porto. Aveva molteplici funzioni: oltre ad essere sede di rappresentanza per il re, la corte ed i funzionari regi di diverso ordine e grado, ospitava guarnigioni di soldati e masserie, difendendo la città sia dagli attacchi interni, da parte della popolazione insofferente, che esterni.

Il castello feudale, invece, sorgeva a difesa dei possedimenti “baronali” dell’entroterra dell’isola caratterizzati da un’orografia molto mossa (come nel caso di Milazzo o di Montalbano Elicona in provincia di Messina, ma non solo).

Castello dei Chiaramonte Mussomeli (CL)
Castello dei Chiaramonte Mussomeli (CL)

Molti dei castelli feudali siciliani, quelli che vanno dall’XI al XIV secolo, vengono costruiti sulla sommità di roccaforti naturali o artificiali, assumendo così una particolare fisionomia, determinata dalla posizione dominante: in ogni caso si tratta di impianti ex novo, spesso nati dall’ampliamento edilizio di una torre fortificata (dongione), costruita in posizione elevata, a dominio visivo o di quota, della zona circostante.

Castello di Donnafugata
Castello di Donnafugata (RG)

Il centro abitato prossimo al castello poteva essere già esistente o poteva determinarsi per aggregazione delle abitazioni della popolazione, di contadini o di artigiani gravitanti attorno alla vita del castello.

La creazione di questo layer tematico permette un agile approccio al ricco patrimonio castellano isolano,offrendo la possibilità di conoscere la Sicilia e la sua storia medioevale, attraverso la testimonianza dei castelli che ne connotano in modo peculiare il paesaggio.

Per una scelta editoriale si è deciso di pubblicare solo i castelli in “buono stato di conservazione”, e non le emergenze ruderali la cui consistenza è di “pochi resti visibili”.

Fonti
Castelli medievali di Sicilia. Guida agli itinerari castellani dell’isola. C.R.I.C.D.; Regione Siciliana, Assessorato dei Beni Culturali Ambientali e della Pubblica Istruzione, 2001;

Sitografia
lasicilainarte.it
www.icastelli.it
esplorasicilia.com

I dati vettoriali sono stati geolocalizzati su carte tecniche regionali (CTR) in formato raster con l’ausilio di Ortofoto 2007_2008; Il Dataset contiene le emergenze difensive dei Forti Umbertini, delle Fortezze Spagnole e delle Torri Costiere;

Referenze fotografiche
Immagini tratte da: Castelli medievali di Sicilia. Guida agli itinerari castellani dell’isola. Assessorato BB.CC.AA. e P.I., Palermo 2001; Fondo Orao e Location Guide su concessione del CRICD, Centro Regionale per l’Inventario e la Documentazione grafica, fotografica, aerofotogrammetrica, audiovisiva, filmoteca regionale siciliana – U.O.III;

 Il lavoro è stato realizzato dalla dott.ssa Angela La Placa.

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22 Maggio 2020