Le coste siciliane sono puntualmente contornate da un imponente sistema di torri costiere che difendevano l’isola dai continui attacchi dei pirati barbareschi: dal medioevo in poi, infatti, le coste siciliane furono fatte oggetto di improvvise quanto drammatiche incursioni che lasciavano desolazione e distruzione per le feroci razzie di merci ed esseri umani.

Torre Ligny, Trapani
Torre Ligny, Trapani

Il primo vero e proprio progetto di fortificazione della costa siciliana fu redatto dall’arch. senese Tiburzio Spannocchi su incarico del vicerè di Sicilia Marcantonio Colonna, dal 1577 al 1579.
Le torri, progettate in vicinanza di centri abitati, porti e redditizie attività produttive come tonnare e saline, consentivano l’immediata segnalazione dell’incombente pericolo alle torri vicine ed al territorio retrostante, a sua volta presidiato da Castelli e fortificazioni, mediante segnalazioni visive di fuoco (fani) e fumo o sonore, con campanelle e “brogne” (grosse conchiglie).

Circa un decennio dopo lo Spannocchi, nel frattempo richiamato in Spagna, Marcantonio Colonna incaricò Camillo Camilliani di rafforzare ed integrare il sistema difensivo costiero, divenuto inadeguato contro le notevoli forze navali militari dispiegate in mare dall’impero Ottomano.

Dal punto di vista funzionale le torri si distinguevano in due grandi categorie: le torri di difesa vere e proprie, che sorgevano vicino ai centri abitati ed erano provviste di guarnigione armata; le torri di guardia o di avvistamento (guardiole) più piccole, disposte sulle alture per sorvegliare molte miglia di mare. Amministrativamente, invece, si distinguono tre tipi di torri: le torri di Deputazione, direttamente gestite dal Regno di Sicilia e le torri poste sotto la gestione delle Universitas locali, dotate di spesse mura merlate e cannoniere, ma anche di cisterne per l’acqua piovana, utili in caso di assedio prolungato; infine le torri appadronate, cioè private, concepite come magazzini fortificati di difesa delle attività e della produzione agro-pastorale, oltre che delle maestranze.

Spalmatore, Ustica (PA)
Spalmatore, Ustica (PA)

In realtà queste costruzioni sono affini agli edifici rurali: infatti la struttura di queste risponde perfettamente al tipo di costruzioni agricole disseminate in tutto il territorio siciliano come bagli, masserie e mulini, costruiti anch’essi con materiale locale.

Torre Cabrera,Pozzallo (RG)
Torre Cabrera,Pozzallo (RG)

Le torri di Sicilia più antiche (le cd. Saracene) risalenti al 1300 – 1400 erano a pianta circolare e di aspetto cilindrico. Le torri camilliane invece presentano una pianta quadrata con rafforzamento a scarpa della base ed elevazione su tre piani.

Questo servizio di mappa è corredato da altri layers tematici attinenti al Sistema difensivo storico siciliano.  In esso si troveranno, infatti, anche le localizzazioni dei Forti umbertini e Fortezze spagnole Castelli di Sicilia.

Fonti

Le torri nei Paesaggi costieri siciliani (secoli XIII-XIX), a cura di: Ferdinando Maurici, Adriana Fresina, Fabio Militello Regione Siciliana Assessorato dei Beni Culturali, Ambientali e della Pubblica Istruzione, Dipartimento dei Beni Culturali, Ambientali e dell’Educazione Permanente Palermo, 2008;

Referenze fotografiche

Foto di : Fabio Militello; Sandro Scalia su concessione del Centro regionale per l’Inventario e la Documentazione grafica, fotografica, aerofotogrammetria, audiovisiva, filmoteca regionale siciliana, della Regione Siciliana BB.CC. e I.S.;

I dati vettoriali sono stati geolocalizzati su carte tecniche regionali (CTR) in formato raster con l’ausilio di ortofoto 2007_2008;

Il lavoro è stato realizzato dalla dott.ssa Angela La Placa, il presente layer è in costante aggiornamento;

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